Tumore prostatico
Descrizione patologia
Il tumore alla prostata rappresenta il carcinoma più frequentemente diagnosticato negli uomini (18,1% di tutte le neoplasie sopra i 50 anni). Uno dei principali fattori di rischio per il tumore alla prostata è l'età: le probabilità di ammalarsi sono molto scarse prima dei 40 anni, ma aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e circa due tumori su tre sono diagnosticati in persone con più di 65 anni. Il rischio che la malattia abbia un esito infausto è molto basso data la lenta capacità di crescita di questo tumore - in media infatti circa il 91% dei pazienti ancora vivono a 5 anni dalla diagnosi - una delle percentuali più alte in caso di tumore.
Sintomi
Il tumore prostatico, come la maggior parte dei tumori, non dà dei sintomi specifici se non nelle fasi avanzate del tumore quando sono presenti delle metastasi o localizzazioni secondarie del tumore con dolori ossei o sangue nelle urine
La parola chiave quindi è PREVENZIONE attraverso l'esame del PSA e la visita urologica regolare e alcune utili regole comportamentali che si possono seguire facilmente nella vita di tutti i giorni: aumentare il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e ridurre quello di carne rossa, soprattutto se grassa o troppo cotta e di cibi ricchi di grassi saturi nonché la regolare attività fisica.
Diagnosi
La diagnosi viene eseguita con un algoritmo internazionale che prevede inizialmente un esame clinico della prostata attraverso l'esplorazione digito-rettale e il dosaggio del PSA totale e libero e il calcolo del rapporto tra il PSA libero e totale, ovvero la ratio.
Se questi esami mettono in luce un aumento del rischio di tumore prostatico, è possibile eseguire, su prescrizione dello specialista urologo, esami di secondo livello come la risonanza magnetica multiparametrica della ghiandola prostatica con mdc. Questo esame permette di studiare nel dettaglio l'anatomia della ghiandola prostatica e classificare i noduli prostatici secondo una scala di rischio chiamata classificazione PI-RADS su una scala di valori da 1 a 5, e permette di assegnare un valore crescente di probabilità ad ogni reperto individuato in risonanza magnetica.
Il valore viene assegnato in base alla probabilità che un reperto sia un tumore maligno (carcinoma prostatico), ovvero:
- PI-RADS 1: rischio molto basso: è altamente improbabile la presenza di un tumore clinicamente significativo
- PI-RADS 2: rischio basso: è improbabile la presenza di un tumore clinicamente significativo
- PI-RADS 3: rischio intermedio: la presenza di un tumore clinicamente significativo è incerta (50%)
- PI-RADS 4: rischio alto: è probabile la presenza di un tumore clinicamente significativo
- PI-RADS 5: rischio molto alto: è altamente probabile la presenza di un tumore clinicamente significativo
Qualora vi sia un rischio aumentato di tumore prostatico, è indicato eseguire un'agobiopsia prostatica per prelevare dei campioni prostatici da analizzare e confermare la diagnosi di tumore prostatico.
Trattamenti
I possibili trattamenti per il tumore prostatico devono necessariamente tenere conto dell'età del paziente, del grado di tumore e dello stadio di malattia.
Essi comprendono:
- Sorveglianza attiva (AS): si osserva l'evoluzione del tumore senza intervenire inizialmente, salvo in caso di progressione della malattia.
- Vigile attesa o watchful waiting (WW): è simile alla sorveglianza attiva, ma prevede un intervento attivo in caso di sintomi o di progressione della malattia.
- Prostatectomia radicale robotica: consiste nell'asportazione chirurgica della ghiandola prostatica.
- Radioterapia: consiste nell'applicare radiazioni ionizzanti sul tumore in modo da indurre la morte cellulare.
- Brachiterapia: è una forma di radioterapia che utilizza sorgenti radioattive impiantate direttamente nella prostata.
- Terapia focale con ultrasuoni focalizzati (HIFU): è una forma di terapia non invasiva che utilizza ultrasuoni ad alta intensità per distruggere le cellule tumorali.
- Ormonoterapia: è un trattamento che blocca la produzione di testosterone, un ormone che favorisce la crescita del tumore prostatico.
Ognuna di queste possibili terapia comporta modalità diverse di trattamento ma con efficacia oncologica pressochè paragonabile, la loro indicazione deve essere discussa con il medico Urologo a seconda dello stadio del tumore, età, caratteristiche e necessità di ogni singolo paziente.